PAROLE DALLA QUIETE ( ilblogdellanima )





Vorrei ,  come  gia’  fatto  in  altri  post ,  continuare  a  mettere  l’accento  sull’importanza  
della  " resa ".  
Arrendersi  ,  vuole  dire  riconoscere  quello  che  c’e’  in  quel  momento ,  cioe’  in  
quel  presente ;  per  esempio  possiamo  avere  un’ infermita’  per  cui  non  possiamo  piu’  camminare .  La  condizione  e’  quella  che  e’.
Forse  la  nostra  mente  ora  sta  cercando  una  storia  che  dice :  questo  e’  dove  mi  ha  portato
la  vita .  Sono  finito  su  una  sedia  a  rotelle .  La  vita  mi  ha  trattato  
duramente  e    ingiustamente .  Non  me  lo  merito .
Possiamo  accettare   l’essere  cosi’  com’e’  di  questo  momento  e  non  confonderlo  con  una  storia  che  la  mente  ci  ha  costruito  sopra ? .
L’ arrendersi  arriva  quando  non  ci  chiediamo  piu’  :  perche’  questo  sta  accadendo  proprio 
a  me ? .
Perfino  dentro  quella  che  sembra  la  situazione  piu’  inaccettabile  e  dolorosa ,  e’  nascosto
un  bene  piu’  profondo  ed  all’interno  di  ogni  disastro  e’  contenuto  il  seme  della  grazia .
Nel  corso  della  storia   vi  sono  stati  uomini  e  donne  che ,  di  fronte  a  perdite  gravissime ,
malattie ,  prigionia  o  morte  imminente ,  hanno  accettato  quello  che  sembrava  inaccettabile , 
e  a  quel  punto  hanno  trovato  “  la  pace  che  va  al  di  la’  di  ogni  comprensione “.
L’accettazione  dell’ inaccettabile e’  la  piu’  grande  sorgente  di  grazia  in  questo  mondo .
Accettare  la  sofferenza  e’  un  viaggio  nella  morte .  Guardare  in  faccia  un  profondo
dolore ,  permettergli  di  essere ,  mantenerci  la  nostra  attenzione  ,     e’  entrare  consapevolmente  nella  morte .  Quando  siamo  morti  di  questa  morte ,  ci  rendiamo  conto  che  non  vi  e’  morte   e  che  non  vi  e’  nulla  di  cui  aver  paura .   
Solo  l’ ego  muore . 
(Parole dalla quiete)



DEDICATO A TUTTE LE PERSONE CHE SOFFRONO IN SILENZIO.



Comprendendo  quanto  sia   difficile  affrontare  un  tema  cosi’  delicato  e  toccante  ,  cerchero’    di  esprimere  il  mio  pensiero   con  tutto  il  rispetto  del  caso .
La  vita  spesso  si  manifesta  attraverso   delle  esperienze  di  grande  sofferenza  ;  quasi
sempre ,  tutto  accade  all’improvviso ,  cogliendoci   impreparati ,  scatenando  dentro  di  noi   emozioni  devastanti ,  un  dolore  indicibile ,  dilaniante .
Cosa  dire  a  una  persona  che  improvvisamente  viene  colpita  da  un  ictus  o  da  un  infarto ?
Cosa  dire  a  una  persona  a  cui   improvvisamente   viene  diagnosticato  un  tumore ?
Cosa  dire  a  una  persona  che  improvvisamente  perde  un  figlio ?
Che  senso  dare  a  tutto  questo ?   Quali  risposte  possiamo  trovare   di  fronte  a  tanto  dolore ?
Inizialmente  reagiamo  con  gli  strumenti  che  conosciamo :  rimuoviamo  le  emozioni  piu’  intense ,  cerchiamo  conforto ,  ci  facciamo  coraggio ,  il  tutto  condito  da   un ‘ enorme  rabbia  verso  cio’  che   e’  capitato  proprio  a  noi ;  e  dopo ?
Pensate  per  un  attimo  con  profonda    empatia  ad  un  genitore  che  perde  un  figlio ;   sentite  l’enorme  peso ?  Forse  e’  meglio  non  pensarci  e  rimuovere  tutto  vero ?  Ma  perche’  dovrei  farmi  questa  domanda  non  e’  capitato  a  me ! 
Di  fronte  a  un  grande  dolore  secondo  me  dobbiamo  trovare  un  grande  senso ,  usare  un  grande  strumento  e  non  i  soliti  piccoli  strumenti  di  piccoli  uomini . 
E  allora
come  possiamo ,  pur  conservando  il  nostro  dolore ,   trovare  la  pace  nel  cuore ?  Cominciando  a  osservare   e  sentire   come    in  ogni  sua  manifestazione  la  vita  sia  perfetta .
Pensate  per  un  attimo  all'essere  umano ,  al  sorgere  del  sole ,  ad  un  temporale ,  ad  un  arcobaleno ,  ad  un  fiore ,  ai  colori  della  natura ,   al  sorriso  di  un  bambino ,  alle  famose  coincidenze ;  siamo  realmente  in  grado  di  vedere  tutto  questo  e  capire  quale  grande  perfezione  vi  si  nasconda  dentro ?  In  natura  non  c'e'  una  cosa  giusta  o  non  giusta ;  c'e'  solo  la  vita .   Dobbiamo  servirci  di  Lei  ,  dalla  piu'  piccola  alla  piu'  grande   delle  sofferenze ,  per  evolvere  interiormente   ,  interpretando   sempre   il  significato   profondo  di  tutto  cio'  che  ci  accade .

(  ilblogdellanima  )
 







UN SENTIMENTO COSMICO ( ilblogdellanima )


In ogni essere umano vi è un’essenza, che è di natura divina. Lo scopo della vita è entrare in contatto con questa essenza e scoprire la propria vera natura. Una volta che si scopre il proprio vero sé, la propria eredità divina, il dolore e la paura vengono eliminati dalla propria vita.
Per la maggior parte degli esseri umani queste sono semplici parole, perché solo dopo che si sono superati certi ostacoli interiori, è possibile avere occasionalmente l’esperienza diretta della propria vera identità.
Nel vostro presente stato di sviluppo, potete pensare una cosa, sentirne un’altra, volerne un’altra ancora e, se mai, agire in un altro modo ancora. Questa terribile frammentazione è la più dolorosa delle condizioni, fonte di infinita confusione. La cura potete trovarla solo nella parte più profonda di voi stessi, dove Dio fa sentire la sua eterna presenza.
Il sentimento di cui sto parlando può essere, per mancanza di termine migliore, chiamato sentimento cosmico. Esso non è semplicemente una comprensione teorica, né una semplice emozione, a proposito della creazione. È un’esperienza tanto fisica, emotiva e mentale, quanto spirituale. Coinvolge la totalità dell’individuo. Cercherò di descrivere quest’esperienza quanto meglio possibile, all’interno dei limiti imposti dal linguaggio umano.
Il sentimento cosmico è un’esperienza in cui il pensiero, le emozioni e le sensazioni non sono più scissi. È la fusione di pensiero ed emozione, cosa che è difficile immaginare se non la si è mai provata. Solo raramente un individuo riesce ad avere l’esperienza di questa completa unità. L’esperienza del sentimento cosmico include un senso di totale beatitudine, la comprensione della vita e dei suoi misteri, la consapevolezza che tutto andrà per il meglio e che non c’è assolutamente nulla da temere. La totale assenza di paura è qualcosa di molto difficile da immaginare per l’individuo medio, in parte perché non siete in genere coscienti delle vostre paure, ed in parte perché siete così abituati a convivere con esse che neanche vi sovviene che la vostra vita potrebbe essere diversa. Quando si sa che la morte non esiste, che non vi è altra sofferenza se non quella prodotta dalle temporanee conseguenze dei propri errori, illusioni ed intenzioni negative – sofferenza che può essere arrestata in qualunque momento se così si desidera – e che non vi è trascorrere del tempo, visto che anche questo è frutto dell’illusione, non può esservi paura. L’amore e la gioia non inquinati dalla paura sono un’esperienza onnicomprensiva, che trascende il vostro piccolo io e vi fa sentire tutt’uno con l’intero universo.
L’incapacità di distinguere fra ciò che è reale e ciò che non lo è genera sofferenze e confusioni apparentemente senza fine. Quando si è vittime dell’illusione, in genere, si inverte il vero ordine delle cose: si pensa che ciò che è reale non esiste, e viceversa. Nell’esperienza del sentimento cosmico si riesce con assoluta certezza a distinguere fra il reale e l’irreale. Questa consapevolezza dona un’immensa sicurezza, che, a sua volta, libera una grande energia, che viene registrata come beatitudine dalla coscienza. Rilassamento ed eccitazione, pace e piacere, vengono allora vissuti come aspetti interconnessi, non più come opposti mutuamente inconciliabili, come di solito avviene. Questo senso di unità coinvolge ogni singola particella del vostro corpo, della vostra anima e del vostro spirito.

Esiste un orecchio interiore, con cui prima o poi udrete; un occhio interiore con cui prima o poi vedrete; un potere interiore con cui prima o poi percepirete. Queste facoltà sono ancora dormienti, ma possono essere risvegliate. Nella misura in cui mettete a tacere i vostri pensieri ed i vostri dubbi – che sono inganni dell’io – ed in cui, imparando a vedere attraverso di essi, riuscite a percepire i vostri movimenti interiori, chiedendo sempre nuovamente di essere guidati, vi risveglierete e dentro di voi si svilupperà una nuova facoltà interiore. Questa potrà assumere forme diverse in persone diverse. In qualcuno si aprirà improvvisamente l’orecchio interiore, grazie al quale potrà ascoltare la voce divina. Saprà di non stare immaginando, perché nulla potrebbe essere più reale. Qualche altro comincerà a vedere con l’occhio interiore – forse immagini o forme simboliche. Questo avverrà ad un livello profondo, nel quale vedere significa conoscere. Vedrà la luce della verità e dell’amore e la sua visione diventerà comprensione, perché senza di questa è impossibile integrare le esperienze della personalità cosciente. Altri ancora scopriranno di possedere la capacità di esprimere la loro conoscenza interiore in pensieri. Il Sé penserà dentro di loro, li istruirà e, forse, scriverà attraverso di loro. Molti sono i modi in cui l’intelligenza, la vista, l’udito del Dio interiore possono manifestarsi dentro di voi.
Tutti possono utilizzare questa lezione per orientarsi sul loro sentiero, indipendentemente dal fatto che siano in grado o meno di applicarla direttamente al loro lavoro su se stessi. Questo verrà forse dopo.

( Eva  Pierrakos )

CHE DESIDERIO DI BAGNARMI........ ( ilblogdellanima )

ostuni-mare puglia

L’adesso è l’unico momento della vita che possiamo percepire, che possiamo ascoltare attraverso il corpo e l’apparato sensoriale. L’adesso è l’unico momento certo, l’unico tratto di esistenza in cui si possa agire. Sull’adesso abbiamo un potere immenso. A meno che tra di noi e l’adesso non si frapponga l’imperatrice dei nostri “ego” delle nostre paure, delle nostre sfiducie ed ansie: la mente.
La nostra mente è prodigiosa, capace di sviluppare ragionamenti elaboratissimi basandosi su di una memoria vastissima e sulle percezioni che provengono dal nostro corpo. I cinque sensi ci offrono un quadro sensoriale sull’adesso mentre la memoria ci restituisce un’analisi sintetica del nostro passato (conoscenze, esperienze, istinti ecc.). Inoltre nella nostra mente si forma l’immagine che noi abbiamo di noi stessi, il nostro “ego” il quale condiziona le nostre azioni nell’adesso e le nostre capacità di relazionarci con tutto ciò che ci circonda.
Supponiamo di trovarci in riva ad un mare invitante, in una giornata calda, un poco sudati e bisognosi di refrigerio. Le sensazioni corporee ci invitano a tuffarci in mare e goderci la frescura dell’acqua; la mente ci frena perché ricordiamo di quella volta in cui siamo scivolati e per poco non annegavamo; l’ego ci vorrebbe provetti nuotatori mentre magari siamo incapaci di stare a galla e perciò ci sconsiglia di fare una figuraccia ;  l’immagine di noi stessi, l’immagine che vorremmo di noi stessi, il dominio del passato che proietta se stesso sull’immagine del futuro sono le vere padrone della maggior parte delle nostre azioni nell’adesso, nel presente.
Vivere il presente, e accettarlo per come è, significa dare priorità ai sensi, alla voce del nostro corpo, alla vera essenza del nostro io. Se solo si provasse a porsi ogni tanto una semplice domanda: “come mi sento adesso, che cosa dicono i miei sensi” senza interpretare la risposta, senza aspettare che la mente elabori un referto che tenga presente passato, ambizioni ed ego; se solo si provasse si potrebbe iniziare ad accorgersi che la nostra felicità può essere già nell’adesso, senza aspettare il futuro, senza cadere nella paura di illudersi.
 Il potere di adesso )