RICORDIAMO , RICORDIAMO , RICORDIAMO.... ( ilblogdellanima )


Accettare la sofferenza significa viaggiare nell’Ade, negli Inferi, nel mondo della morte. Accettare che il partner se ne vada significa permettersi finalmente di morire. La morte consapevole si ottiene solo guardando in faccia il dolore, senza trovare scuse, senza ricattare, senza fuggire, senza cercare il farmaco o la droga. Allora per chi muore è in serbo un regalo: l’immortalità. Allora ti rendi conto che niente può ucciderti, diventi invulnerabile,  perché solo la personalità con i suoi attaccamenti muore. Ma questa non è mai stata realmente viva.


Quando senti il dolore ricordati che il tuo compito di essere umano è portare la luce della consapevolezza negli Inferi.  Permetti a ogni fibra del tuo essere di OSSERVARE in Presenza cosa accade dentro di te, senza produrre nemmeno un inutile pensiero. Non è possibile sfuggire a quel dolore, non ci sono vie di scampo. Ti piacerebbe che ci fosse una via di fuga, a tutti
piacerebbe, ma non c’è, l’unica via per uscirne è passarci attraverso usando la tua Regalità, la PRESENZA COSCIENTE,  silenziosa, non giudicante. E questo basta. La Presenza è condizione necessaria e sufficiente alla trasmutazione alchemica.
Quando sei nel dolore non pensare al dolore, non portarlo nella testa. Fai l’amore con il dolore.  Resta con  l’attenzione sulle sensazioni interiori, per quanto laceranti possano essere. Veglia!  Non permetterti di scappare se non vuoi che la stessa situazione si ripresenti ancora e ancora e ancora. La “via larga” non è nemmeno una via. Devi passare attraverso   la “via stretta ” ,   la via della trasmutazione  alchemica: non c’è rinascita senza morte e non c’è morte senza dolore. Ma è solo il tuo stupido ego a morire.
Per mezzo della PRESENZA CONSAPEVOLE interrompi il segnale che collega la tua coscienza – la tua anima – al dolore della personalità. Interrompendo questo segnale smetti di identificarti con la sofferenza e puoi passarci  attraverso in maniera volontaria e consapevole. Non è possibile compiere una CROCIFISSIONE VOLONTARIA fino a quando  sei identificato con tutto ciò che pensa la tua mente.


Quando il partner ti lascia, quando subisci un’ingiustizia, quando scopri di avere una malattia... la tua sofferenza   sembra un mostro indistruttibile, invalicabile, impossibile da guardare dritto negli occhi. Ogni volta che pensi a quella  persona o a quell’evento il mostro si risveglia e preferiresti morire piuttosto che trovarti lì, di fronte a lui.  Invece è un mostro fatto di nebbia, è inconsistente, la sua forza risiede unicamente nell’impedirti di VEDERE.  Per vincere non è nemmeno necessario lottare, devi solo trovare il coraggio di passare attraverso quella nebbia.
( Il libro di Draco Daatson – parte VIII )

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UN REGALO ( ilblogdellanima )




Mi  fermo ,


Ad  ascoltare  i  lievi  suoni  provenienti  dal  mio  “ dentro “,
sembrano  sottili  come  il  filo  di  un  aquilone ,
leggeri  come  piume,  eterei  come  un  sogno…….
Eppure  sento  che  queste  “ voci “  guidano  ogni  mio  passo
verso  la  realizzazione  di  un  cammino  di  cui  pero’  
sconosco  il  percorso.
Separarmi  da  Dio  per  tornare  a  Dio
mi  chiedo  se  abbia  senso.
Mi  affido  allora  alle  uniche  cose  che  a  mio  parere  
sembrano  vere:
i  colori  di  un  tramonto,  il  profumo  di  un  fiore,
le  note  di  un  pianoforte,  la  sincerita’  degli  animali,
la  forma  mutevole  di  una  nuvola ,  l’oscillare  millenario  degli 
alberi ,  sono  la  bellezza  di  questo  mondo !
Venire  rapiti  da  uno  sguardo,  stringere  la  mano  ad  un  amico,
abbracciarsi,  fare  l’amore,
sono  gesti  unici  ed  irripetibili  che  gli  Dei  immortali 
ci  “ invidiano “.
Eppure ,  restiamo  inceppati  nell’ingranaggio  illusorio   
della  sofferenza
e   ci  precludiamo  esperienze  e  gioie  solo  per 
paura  di  sbagliare.
Come  possiamo  demonizzare  e  sottovalutare  cosi’  la  vita ?
Perche’  siamo  abituati  a  sottovalutare  noi  stessi  e  a 
giudicarci  nel  modo  piu’  severo.
Ma  la  vita  va  vissuta  anche  come  un  gioco:
“ …..leggero  come  una  ghirlanda  di  fiori “,  disse  Gesu’,
anche  verso  tutte  quelle  cose  che  ci  appaiono  rudimentali  e  false , irrealizzabili  e  pericolose.
Che  ne  sappiamo  noi  di  come  possono  andare  le  cose ?
Cosa  ne  possiamo  sapere  del  futuro  se  non  diamo  
spazio  al  presente ?
Il  Presente…..null’altro  che  un  regalo….
il  migliore  degli  strumenti  per  creare  la  nostra  realta’.


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Allora  mi  fermo ,  di  nuovo,


ad  ascoltare  i  lievi  suoni  provenienti  dal  mio 
“Dentro” ….. e  adesso  sembrano  forti  e  robusti  come  
colonne  di  un  tempio ,
chiari  come  acque  limpide ,  concreti….  come  sogni.
Essere  Dio,  come  in  cielo  cosi’  in  terra.
Questo  e’  il  Cammino.
Le  cose  significative ?
Tutte:
dal  gelato  alla  nocciola ,  al  cuore  del  feto  che  batte ,
dal  tumore  , al  cellulare  di  ultima  generazione ,
dal  calore  del  nostro  piumone  alle  cicatrici  che  ci 
portiamo  addosso ,
dal  canto  del  gallo  al  mattino , all’ultimo  incidente  sulla  strada  statale  104 .
Che  poi  siano  vere  o  frutto  di  illusioni  o  condizionamenti,
poco  importa  se  le  trattiamo  come  strumenti  
della  Coscienza,
ricavando  da  esse  cio’  che  ci  serve  per  comprendere 
 meglio  la  vita,
e  capire  che  siamo  anche  altro,
Un  Anima  evoluta  e  consapevole
Di  essere  UNO
Con  Tutto  Cio’  Che  E’.

(  ilblogdellanima  )

LA VECCHIAIA : UN' AVVENTURA SPIRITUALE ( ilblogdellanima )


Ci  sono varie  tappe  nella   vita ,  e  piu’  andiamo  avanti  negli  anni ,   piu’  l’ego ,  cioe’  la  nostra  modalita’  di 
vivere ,  sembra  apparentemente  placarsi  per  poi  esplodere  di
nuovo .  Cosa  succede  nell’ultimo  periodo della  nostra  esperienza   su  questa  terra ,  chiamato
vecchiaia ?
Tutte  le  caratteristiche  innate   tutto  il  lavoro  interiore  che  abbiamo  prodotto , esce
fuori  con  maggiore  forza  ed  evidenza .    Cio’  che  abbiamo  sperimentato  nel   passato
 poi  rimosso ,  si  impone   noi  prepotentemente ;  malattie ,  isolamento ,  dipendenze  obbligate ,
paura  di  morire   ecc.  ecc.  ecc .
Si'  la  vecchiaia  ci  parla  di  morte  e ,  come  in  tutte  le  esperienze  forti  del  nostro  vissuto ,  siamo
obbligati   rimuoverla  perche’  fa  paura .
La  vecchiaia  e’  vita   imparare   invecchiare  e’  imparare   vivere .
Jung   l' ha  definita   , come  un  periodo  utile   per  l’  interiorizzazione , ed  altri , come  Luciano Manicardi 
  hanno  scritto :  
questa  fase  della  vita  offre  all’uomo  la  possibilita ‘
di  vivere  per  grazia   non  per  dovere .  Nella  vecchiaia  semplicemente  si  e’ .
 In  questo ,   credo ,   essa  sia  un  eta’  di  verita’ :  non  cio’  che  facciamo  ci  definisce ,  ma  cio’  che 
siamo .
Siamo  pienamente  uomini  anche  in  questa  fase  della  vita  che  non  tutti  hanno  avuto   Gesu’
non  l’ ha  conosciuta ) e  comprendere  fino  in  fondo  il  significato  di  questo  dono ,  ci  da’ 
l’opportunita’   di  vivere  la  vita   come  “ un ' avventura  spirituale “  in  cui   il  nostro  compito  “  spirituale  
sia  quello  di  approfondire  il   nostro  se’ ,   aprendoci   all’ esterno ,  al  mondo ,  agli  altri , 
affinche’  la  vecchiaia  sia ,  piu’  che  una  fine ,  un  compimento . 
Come  abbiamo  sentito  migliaia  di  volte   non  compreso  profondamente ,  la  vita  e’  morte  e
la  morte  e’  vita ,   come  dice  Sogyal   Rimpoche  :  forse la  ragione  più   profonda  per  cui
abbiamo  paura  della  morte  e’  che  non  sappiamo  chi  siamo .  Crediamo  in  un' identita’
personale ,  unica e  separata  dal   mondo ,  ma  se  osiamo  esaminarla , ci  rendiamo conto
che  quest '  identita’  dipende  interamente  da una  serie  infinita  di  cose  per
manifestarsi :  il nostro nome ,  la  nostra  « biografia » ,    nostri   partners ,  la   famiglia ,
la   casa , il  lavoro ,  gli  amici ,  le carte di credito .  E’  sul  loro  fragile  e  transitorio
sostegno  che  contiamo  per  la  nostra  sicurezza .  Così ,  qualora  ci  venisse  tolto
tutto ,  avremmo  ancora  un ' idea  di  chi  realmente  siamo ?  Senza  i  nostri  familiari
puntelli  , ci  troveremmo  semplicemente  di  fronte  a  noi  stessi ,  una  persona  che  non
conosciamo ,  con  la  quale   abbiamo  vissuto  tutto  il  tempo ,  ma
che  non  abbiamo  mai  realmente  desiderato   incontrare .   Forse  abbiamo
cercato  di  riempire  ogni  attimo  di tempo ,  col  rumore  e  l ' attività ,  per  quanto   noiosa  o
insignificante ,  proprio  per  assicurarci   di   non  essere   mai   lasciati   soli  ,   in  silenzio ,  con  questo
sconosciuto .

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