( Un padre parla di suo figlio )
Mi puoi
dire qualcosa su
Corrado ? Non so cosa
fare e come
devo prenderlo in
questo periodo.
Questa domanda
parte dal presupposto che tu non
sappia. Cosa vuol dire
che non “ sai “
come prenderlo ? Cosa
vuol dire che
non “ sai “ cosa
fare ? Davvero non sai ?
Sembra nervoso,
confuso, non tranquillo. Soffre.
Mi chiedo se
posso fare qualcosa
oppure se devo
accettare la situazione
cosi’ com’è e
stare a vedere
come vanno le
cose da sole.
Mio
caro , il dialogo
è uno strumento
fondamentale nella nostra
vita.
Dialogo vuol
dire luogo d’incontro
tra due diversi.
La prima
cosa da fare
è accettare che
voi due siete
molto diversi uno
dall’altro. Tu puoi
accettare che lui
sia diverso. Puoi
anche accettare che
lui possa rifiutare
la tua diversita’: perche’ non
è capace di
accoglierla oppure perché è
un suo libero
arbitrio.
Il
dialogo è la
forma di manifestazione del sé.
Se
vuoi incontrare tuo
figlio , manifesta chi
sei.
Manifesta i
tuoi pensieri, le
tue preoccupazioni, l’amore
profondo per lui,
il tuo grande
desiderio di aiutarlo e
di lasciarlo libero,
la tua passione
nel sostenerlo e nell’incoraggiarlo
ad
andare per la
sua strada; il
tuo orgoglio per
i suoi talenti,
le sue potenzialita’, la
sua sensibilita’; le
tue speranze per
il suo futuro;
i tuoi sogni;
le tue frustrazioni
nel non riuscire
a fare quello
che vorresti.
Manifesta chi
sei, la tua
ombra e la
tua luce, il
tuo amore, la
divinita’ che è
dentro di te.
Una
lampada se non
è messa in
cima al lampadario
non illumina, è
inutile tenerla nascosta.
Incontra tuo
figlio, amico mio,
non per curiosita’,
non per dare
ne’ per ricevere,
ma per manifestare
Chi sei. Lascia
che sia lui
ad accoglierti. Lascia
che sia lui ad avere
la soddisfazione di
affrontare le sue
sfide a trovare
le soluzioni.
E’
uno splendido ragazzo,
molto sensibile, ricco
di talenti. In
certi momenti è
confuso, insicuro; ha
grandi sogni, vorrebbe
un mondo migliore,
ma non sa
da che parte
cominciare; vede le
vostre difficolta’ e
vorrebbe far qualcosa,
ma d’altra parte
sente la spinta
a percorrere la
sua strada e
non sa come
mediare tra le sue due
pulsioni.
Parlagli, mio caro:
con le tue
parole abbraccialo, coccolalo,
cantagli la ninna
nanna che gli
cantavi quando era
piccolino. Ne ha
bisogno ora che
è grande come
quando era in
braccio a te,
e ne avra’
bisogno domani quando
sara’ un uomo
maturo.
Siediti accanto
a lui e
parlagli non dei
problemi ma dell’amore,
della linfa che
scorre dentro le
vene di ognuno
e lui scoprira’
di avere la
stessa linfa, vitale, energetica.
Non
vergognarti della tua
imperfezione ma fa
che la tua
imperfezione sia uno
dei mezzi per
manifestare il tuo amore.
Digli
che lo ami
e che non
ti aspetti niente
da lui.
Digli
anche che ti
piacerebbe che lui
manifestasse il suo
amore: non in
quanto sia un
tuo diritto, quanto,
invece, l’apoteosi del
suo essere.
Digli
quanto è grande,
quanto è bravo.
Aiutalo a vedere
i suoi talenti.
Digli quello che
è, non quello
che potrebbe essere
o dovrebbe fare.
Parlagli al
presente: parlagli dell’amore
che tu sei
e lui è.
Non
importa se troverai
le parole giuste
perche’ a certi
livelli, la comprensione passa
per canali che
sono si’ quello
della parola, ma
soprattutto quello del
cuore e della
non-mente.
Ti
ho suggerito, mio
caro, una via
che chiede a
te di cambiare
un po’.
Qual è l’amore
piu’ grande? Dare vita agli
altri, dicono i piu’ grandi
testi. Che non
vuol dire rinunciare
alla propria, ma
fare in modo
che gli altri
scoprano la vita,
la amino e la
esprimano pienamente.
Gli
altri sono gia’
AMORE-DIO-VITA, ma se
lo sono scordati.
Si tratta di
aiutarli a riscoprire
cio’ che gia’
sono.
Ora,
queste parole sembrano
strane per te,
ma sono certo
che troverai tu
il modo migliore
di sceglierne di
adeguate.
Non
aspettarti che lui
cambi, dai con l’intenzione di
dare.
Nutri
la pianta e
le sue radici,
sara’ lui a
far fiorire i
suoi magnifici rami.
( Siamo
qui con te -
Una carezza per l’anima
)
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