Un uomo ferito ( ilblogdellanima@gmail.com )








Ci sono dei momenti nella nostra vita in cui ci sentiamo confusi, persi, regrediti; cominciamo a mettere in dubbio tutte le nostre certezze, il lavoro interiore che abbiamo fatto, tutto appare senza senso; ci domandiamo chi siamo, e ci convinciamo che non abbiamo piu’ nulla da dire ecc. ecc. ecc.

Oggi mi trovo in questa condizione emotiva, scatenata forse da una esperienza che ho fatto, qualcosa che ho sentito o visto che mi ha turbato, una improvvisa presa di coscienza, non so’ esattamente. Decido seguendo un mio breve desiderio,  di scrivere nel mio blog  cercando di ritrovarmi,  osservando i  pensieri ed emozioni di  questo istante,  per quello che sono capace.

Qualcosa piano piano prende luce  dentro di me: cosa stai facendo Riccardo? Stai cominciando di nuovo a recitare quella parte di te del tuo passato tanto gratificante? Ti senti piccolo piccolo e vittima di tutto e di tutti? La tua sofferenza  credi ancora  sia superiore a quella di altre persone?  Cosa si sta risvegliando dentro di te? Quale dolore antico? Dopo tante difficolta’ pensi di avere solo diritti e cosi’ facendo vuoi mettere inconsapevolmente in moto una spirale autodistruttiva? Quando smetterai di recitare il solito copione del tuo dramma?

Si credo sia un po’ cosi’; questa crisi apparentemente non voluta, mi sta proponendo ancora una volta come tante altre  di far morire il vecchio personaggio,  per poter rivivere il nuovo .


Il mio corpo di dolore vuole farmi identificare con la vittima che e’ in me: mi convinco che ho solo diritti nei riguardi del mondo, dimenticando il suo significato spirituale piu’ profondo e cioe’ che sono un’anima che ha scelto questa vita per capire e diventare altro e che ho solo il dovere di accettarla e ringraziarla per tutto quello che mi offre, assumendomi e ricordandomi sempre la responsabilità di questa mia scelta antica.