Guardate in fondo al vostro cuore senza bisogno di leggere libri di psicologia : quello che cercate , molto piu’ profondamente dei beni materiali , onori e successi , e’ di essere riconosciuti , dunque amati ! Quando ci si sente veramente amati , le altre richieste perdono potere. Se volete ricevere dovete dare , dare consapevolmente ; ecco la grande legge . ( La via del cuore - Arnaud Desjardins ). ilblogdellanima@gmail.com
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Come ti capisco!!!
RispondiEliminaFortunato chi ha la coscienza -
RispondiEliminaFortunato chi non ne ha -
Sfortunato chi ne ha un briciolo
Anche io comprendo te.
Parlare con qualcuno che si lamenta, non significa che ci dobbiamo identificare con il suo "corpo di dolore", non significa che il nostro ego si agganci automaticamente all'altro ego ! Si può parlare con qualcuno che si lamenta restando coscienti, restando presenti... senza immedesimarsi nel suo dolore... anzi è nostro compito, se ci riusciamo, far capire all'altro che lamentarsi e solo uno spreco di "energie" che dovrebbe essere usato in un modo più costruttivo.
RispondiEliminaidentificarsi con qualcuno che si lamenta, porta a sentire il proprio dolore e quindi ad isolarsi o a cercare conforto altrui, e allora non si è più in grado di comprendere nessuno.
RispondiEliminaCaro Andrea
RispondiEliminaquando qualcuno si lamenta, l'ultima cosa
che dobbiamo fare e' proprio identificarci con l'altro. Dovremmo avere la coscienza e la forza orientate solo a osservare quello che accade e lasciare che i relativi corpi di dolore si sfoghino; noi non siamo il corpo di dolore , ma l'osservatore attento ( cio' non e' insensibilita' ma coscienza ). Certo che possiamo isolarci ma solamente quando diventiamo il nostro corpo di dolore perche' identificati in lui.
grazie
ilblogdellanima