UN OMAGGIO PER ECHKART ( ilblogdellanima )





La violenza e la sofferenza che vediamo oggi intorno a noi nel mondo e spesso anche dentro di noi, è il passato che si manifesta nel presente. È la vecchia coscienza con il suo bagaglio di paura, con la sua identificazione con l'ego e con le necessità dell'ego di aver ragione e di lottare per confermare di essere nel giusto. Più il nuovo stato di coscienza spinge per risvegliarci, più il vecchio resiste. Lo vediamo costantemente fuori ma anche dentro di noi. Questa resistenza del vecchio è evidente nella paura che percepiamo. Ma è importante sapere e ricordare che qualunque forma di sofferenza accade oggi sul nostro pianeta è per ognuno di noi una opportunità di risveglio. Possiamo infatti usare quella sofferenza per mantenerci nel vecchio stato di coscienza, per lasciare ancora che il passato influenzi il presente, oppure possiamo usarla per risvegliarci. Non ci sono altre opzioni. Quando usiamo la sofferenza, la nostra o la sofferenza altrui, per risvegliarci generiamo un campo energetico di consapevolezza in noi stessi che si espande tutt'intorno a noi, è la nostra offerta al mondo.
Se ci identifichiamo con le emozioni dense che proviamo nel vedere gli altri soffrire, se continuiamo a identificarci con la mente cercando di trovare le soluzioni giuste, l'azione giusta, ci stiamo mantenendo ancora nella vecchia coscienza. Perché la mente in queste condizioni è posseduta dalle emozioni e qualunque soluzione o azione che troviamo avrà l'energia di quelle emozioni. Qualunque azione intraprendiamo da questa energia, sarà una re-azione. Staremo quindi agendo posseduti da quella emozione. Reagire viene sempre dello stato di consapevolezza egoico. È possibile riconoscerlo perché si accompagna a un impulso interiore ad aver ragione e a voler imporre quella ragione.
Ogni azione che ha le sue radici nella sofferenza genera sofferenza.
Quando noi diciamo si alla sofferenza che proviamo, quando ci arrendiamo interiormente, allora la sofferenza si trasformerà, si dissolverà e al suo posto sentiremo la pace. Da quello stato di pace sapremo quale è l'azione giusta da intraprendere. E qualunque sia l'azione che intraprenderemo in quello stato di pace, porterà al mondo la pace. Perché è un'azione che ha le sue radici nella pace.
Molti di noi credono, forse a causa di un'antica memoria collettiva, che soffrire insieme sia una manifestazione d'amore e compassione verso coloro che soffrono. Ma non è vero.
Lo stato di compassione nasce da uno stato interiore di una consapevolezza più alta. In questo stato esperimentiamo unione con la Totalità. In questo stato non esiste separazione da niente e da nessuno. Siamo insieme all'altro ma senza identificazione con la sofferenza. Non siamo risucchiati nella sofferenza. Siamo liberi e offriamo questa libertà all'altro. Da questo stato di pace e di libertà da questa unione interiore, generiamo e offriamo all'altro un campo energetico di consapevolezza. In quel momento ci può accadere di riconoscere chiaramente un'azione che possiamo intraprendere, ma può darsi di no. In entrambi i casi stiamo dando il nostro contributo alla manifestazione della Nuova Terra.



Marina  Borruso

3 commenti:

  1. Stamattina mi sono identificato in emozioni dense non esercitando nessun tipo di sorveglianza, mi sono lasciato trascinare ancora una volta...me ne rendo conto, è qualcosa, ma è così difficile...grazie bda per i richiami che ci regali.

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  2. Un testo infinitamente bello, una verità infinitamente vera..... A nessuno è dato raggiungere tale capacita immediatamente ma come nel denso e nel buio siamo entrato progressivamente, altro tanto progressivamente, con un accurato e ripetuto allenamento,con il perdono per le nostre ricadute e il continuo riproporsi l'oggettivo da raggiungere, riemergeremo alla luce.
    Ho lavorato tanto, sono ricaduto un'infinità di volte, mi sono rialzato e sono giunto al traguardo: iniziare qualunque azione dal luogo di pace interiore, senza nessun pensiero ne intenzione, solo immerso nella luce....
    Grazie BDA. Pace a te e a tutti i tuoi lettori

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  3. Grazie a te Alberto e grazie a te Lucien.
    io, per qualche istante , sono solamente una grondaia : prendo acqua e la verso ; sentite attraverso questi riflessi la vita ? Anche solo per un attimo siamo coscienza allo stato puro ; godiamo per questo.
    N'est pas Lucien ?....
    ilblogdellanima

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