LA MALATTIA CI RENDE LIBERI ( ilblogdellanima )


La malattia fa parte della salute come la morte della vita. Parole come queste sono scomode, ma hanno il vantaggio che chiunque è in grado di vederne l'esattezza solo osservando senza pregiudizi. Non è nostra intenzione presentare nuove verità di fede, noi vogliamo soltanto aiutare coloro che sono pronti a guardare con più penetrazione e a dirigere meglio lo sguardo. La distruzione delle illusioni non è mai facile e gradevole, però dona sempre una libertà nuova.
La vita dell'uomo è una vita lastricata di disillusioni; all'uomo verrà tolta un'illusione dopo l'altra fino a quando non riconoscerà la verità. Così colui che osa riconoscere che malattia e morte sono compagne fedeli e inevitabili della propria esistenza si renderà presto conto che questo riconoscimento non porta affatto alla disperazione, ma scoprirà in esse dei saggi e disponibili amici che lo aiuteranno costantemente a trovare la sua vita, quella vera.
La nostra vanità ci rende ciechi, tuttavia i nostri sintomi sono incorruttibili e ci costringono ad essere onesti. Con la loro semplice esistenza ci mostrano che cosa in realtà non va, che cosa ci manca, che cosa abbiamo fatto indebitamente, che cosa è nell'ombra in attesa di realizzarsi; ci mostrano invece dove e perché siamo diventati unilaterali. I sintomi ci mostrano con la loro fedeltà o il loro ripresentarsi che non abbiamo affatto risolto rapidamente e definitivamente un problema, come in genere avevamo intenzione di fare. La malattia pone il dito sempre sulla piccolezza e l'impotenza dell'uomo, specialmente quando crede di poter cambiare il corso del mondo con la propria potenza. Basta un dolor di denti, un colpo della strega, un'influenza o un attacco di diarrea per trasformare un radioso vincitore in un povero verme. Proprio questo è l'aspetto che più odiamo nella malattia.
Un detto antico contiene invece molta saggezza, se lo sappiamo intendere: " Prevenire è meglio che curare ", se con " prevenire " intendiamo una volontaria accettazione, prima ancora che la malattia si manifesti. La malattia rende l'uomo sanabile. La malattia è il punto chiave, quello in cui è possibile trasformare lo stato di nonsalute in stato di salute. Perché questo possa accadere, l'uomo deve smettere di lottare  e imparare invece che cosa ha da dirgli la malattia. Il paziente deve guardare dentro di sé ed entrare in comunicazione coi propri sintomi, se proprio vuole conoscerne il messaggio. Deve essere pronto a mettere in discussione tutto ciò che pensa di se stesso e a integrare
consapevolmente quello che il sintomo cerca di fargli capire a livello fisico. La guarigione è sempre collegata ad una dilatazione di coscienza e ad una maturazione. Se il sintomo è sorto perché una componente dell'ombra è precipitata nel corpo e li si è manifestata, così la guarigione è il processo inverso: il principio del sintomo viene portato a livello di coscienza e redento quindi dalla propria esistenza materiale.
(Malattia e destino)

(  ilblogdellanima  )

2 commenti:

  1. Stupendo... sublime !!! Questo concetto è difficilissimo da affrontare, da riconoscere... da portare a livello conscio e all'attenzione...

    Come sempre sei riuscito con parole semplici, delicate, coerenti ma allo stesso tempo forti e cariche di significato a parlare di uno dei "tabù" del nostro essere umani, o almeno del cercare di esserlo...

    Grazie per queste "perle" di saggezza !

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  2. Grazie come sempre caro Enrico
    le tue parole non mi fanno sentire solo e questo accade ogni volta che riusciamo ad essere autentici e ci apriamo alla vita.
    A presto, un abbraccio
    ilblogdellanima

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