ANCORA IL BLOCCO... ( ilblogdellanima )


Vorrei  parlare ancora del  blocco, analizzando non le cause ma il suo manifestarsi.
Quante volte non sapendo  prendere una decisione, preferiamo mantenere lo status quo per anni nella speranza che le cose cambino e un giorno forse......?
Per dare  maggiore chiarezza e permettere a tutti, di osservare e guardare cosa accade dentro di noi, riporto qui di seguito un brano tratto dal libro “ Malattia e destino “ sulla cronicizzazione :
in campo psichico la cronicizzazione corrisponde a un conflitto costante. Si resta intrigati nel conflitto e non si trova né il coraggio né la forza di prendere una decisione. Ogni decisione costa sacrificio - bisogna infatti scegliere tra una cosa e l'altra - e questi sacrifici necessari incutono paura. Così molte persone restano bloccate nel bel mezzo del loro conflitto incapaci di far vincere questo o quel partito. Costantemente valutano quale decisione sia quella giusta e quale quella sbagliata, senza capire che giusto e sbagliato in senso astratto non esistono, perché per poter diventare finalmente integri e sani abbiamo bisogno di entrambi i poli; però nell'ambito della polarità possiamo realizzarli soltanto uno dopo l'altro, non contemporaneamente, quindi bisogna prendere una decisione e cominciare da uno dei due.
Ogni decisione rende liberi. Il conflitto cronicizzato invece sottrae di continuo energie, cosa che anche psicologicamente conduce all'apatia, alla mancanza di stimoli e infine alla rassegnazione. Se noi però riusciamo a raggiungere uno dei poli di conflitto, ci rendiamo subito conto che disponiamo di maggiore energia. Come il corpo esce rinforzato da un'infezione, così anche la psiche esce rinforzata da ogni conflitto, perché dal confronto col problema ha imparato molte cose, attraverso il conflitto con le due polarità opposte ha dilatato i propri confini ed è diventata più consapevole. Da ogni conflitto vissuto traiamo come guadagno un'informazione (consapevolezza), che al pari dell'immunità specifica rende l'uomo capace di affrontare in futuro il medesimo problema in maniera non pericolosa.
Ogni conflitto vissuto insegna inoltre all'uomo ad affrontare meglio e più coraggiosamente gli altri conflitti, cosa che corrisponderebbe all'immunità non specifica del corpo. Come sul piano fisico ogni soluzione comporta molte vittime, così anche la psiche, prendendo delle decisioni, fa dei sacrifici: certe concezioni e opinioni, certi atteggiamenti piacevoli e comodi, certe abitudini antiche devono morire. Tutto ciò che è nuovo presuppone la morte di ciò che è vecchio. E come i grandi focolai di infiammazione lasciano spesso nel corpo delle cicatrici, così anche nella psiche restano a volte delle cicatrici che noi nel ricordo consideriamo fatti che hanno profondamente inciso nella nostra vita.
Un tempo tutti i genitori sapevano che un bambino dopo aver superato una malattia infantile (tutte le malattie infantili sono malattie infettive) faceva un salto dal punto di vista della maturità e dello sviluppo. Dopo
una malattia infantile un bambino non è più quello di prima. La malattia l'ha trasformato operando in lui una maturazione. Ma non soltanto le malattie infantili fanno maturare. Come il corpo esce fortificato da ogni malattia infettiva che ha superato, così l'uomo esce fortificato e più maturo da ogni conflitto. Infatti solo le provocazioni rendono forti e validi.
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