PORTIAMO PACE NELLE NOSTRE EMOZIONI ilblogdellanima@yahoo.it
Il mio lavoro interiore continua ,
ed ogni volta
che ci penso,
nutro la
speranza che tutto
vada per il
meglio . Naturalmente
ci sono anche
dei momenti in cui ne metto
in discussione il
senso , ma conoscendo
il meccanismo , cerco
sempre di uscirne
il più rapidamente
possibile .
Il nostro cervello ,
il nostro modo
di pensare , ragionare
e sentire funziona
sempre così : arriva
un pensiero che
fa nascere un'emozione ,
legata ad una
esperienza del passato di quando
eravamo giovani , subito
dopo questa emozione
crea a sua
volta un altro pensiero
che fa nascere
un’altra emozione , e
così via ……..
Cosi’ non riesco mai a sentirmi per
quello che sono
diventato oggi ma
rispondo sempre alla
realtà , con vecchi
atteggiamenti e
pensieri del passato ,
ripetendo sempre gli
stessi schemi autodistruttivi .
Perché accade
questo ? Se ci
osserviamo , soprattutto
quando ci rivolgono un complimento , ci rimane
difficilissimo accettarlo , spesso
ci sentiamo imbarazzati . Non è
possibile che oggi io sia diventato così bravo , intelligente , stimato e questo perché
so’ vedermi solo con gli occhi
del passato . Insomma il
brutto anatroccolo non può vedersi
bello , e il
bambino che avevano
fatto sentire così
fragile , non può essere
diventato forte e strutturato
. Insomma riusciamo a
vedere solo le
cose negative di
noi , e
non possiamo essere
felici . Certamente tutto ciò
accade anche proiettandoci nel futuro
ed il meccanismo
è sempre lo
stesso .
Il nostro ego può essere
gratificato certo , spesso ci accade, ma interiormente
ci sentiamo sempre
dei perdenti . Questa penso
sia la struttura
che ci impone
la mente e
guai se proviamo
ad abbandonarla perché
lei utilizzerà sempre tutti
i suoi potentissimi
strumenti per farci
sentire ancora una
volta dei bambini
stupidi ed indifesi .
Quale è il
suo scopo ? Perché
è previsto che
lei remi sempre
contro ?
Se non avessimo
una mente come
ostacolo come potremmo
progredire ed evolverci ?
Se non facciamo
nostro per esempio
il significato della
guerra come potremmo
conoscere il vero
significato della pace ?
La cosa che più mi
colpisce di questa
realtà è che è molto
facile comprenderla , ma ,
come sempre accade
quando ci confrontiamo con
l’ego , applicarla
è difficilissimo .
ilblogdellanima
Poche parole, chiare e giuste. E vere.
RispondiEliminaAntico confinante di palafitta urbanizzata, sono l'inquilino del piano di sopra occasionalmente rinvenuto non troppe ore fa (l'arte dell'incontro, pur sempre preferendola verso l'altrà meta del cielo, ha sempre una sua suggestione) e mosso da curiosità mi son presto sintonizzato; e dopo una pur fugace sbirciatina, debbo comunque congratularmi. Tra relitti di grassa o penosa navigazione e morti a galla d'ordinaria vuotezza, scoprire un natante che si rovista dentro, è - al di là d'ogni visuale - gemma rara. Potrei tediarti per troppe ore sul nostro difetto di fabbricazione - forse indispensabile - che ci affanna ma fondamentalmente rende vivi; come potrei ritenere che saremmo perfetti esemplari del nostro regno (animale), se non fosse per quell'orpello schiavizzante e meraviglioso (oltrechè poco esplorato) che ci fa (o teoricamente farebbe) pensare, sentire e sentirci grandi-piccoli-consoni-inadatti (come accennavi). Essendo disordinatamente andato 'a braccio', mi riprometto di tornare con più calma (e tempo), sempre qualora non arrecassi fastidio. A sproposito: ho utilizzato l'unico nick - che forse ti parrà eccessivo - adottato da quando brulico in rete (un paio d'anni); anche perchè credo sia autolesionistico - esulando dai trolls - non sfruttare l'affrancante possibilità fornita da internet: avere una sola immutabile maschera, invece delle centomila faccette plastificate che quotidianamente improvvisiamo. Sogni a colori.
RispondiEliminaP.S. non riuscendo a districarmi nel groviglio dell'identificazione, sono ricorso all'anonimo invece del consueto homofaber; eventualmente, spiegami...
Caro Anonimo, percepisco (intuitivamente) la profondità dei tuoi pensieri;
RispondiEliminagradirei, se possibile, se potessi usare un linguaggio più semplice affinché tutti noi potessimo capire. Pur comprendendo la tua esigenza nell'esporre "tali contenuti" ti saluto cordialmente.
Caro "blogdellanima", l'ostacolo non e' la nostra mente... ma il fatto che grazie al lavaggio del cervello della nostra cultura e grazie al lavoro incessante di quella voce (della nostra mente) che continuamente ci parla dentro che finiamo per identificarci con la nostra mente al punto di essere convinti di "ESSERE" la nostra mente... "cogito ergo sum" (René Descartes)... e' prorpio racchiuso in questo concetto l'inizio del nostro male, la nostra vera malattia ed ostacolo ! Se prendessimo veramente coscienza della realta' "vera" e non da quella falsa e fallace che ci propina la nostra mente, se riuscissimo attraverso il silenzio interiore a far parlare (ad ascoltare) la nostra vera voce interiore, e se riusciamo a parlare noi alla nostra mente facendele vedere la realta' ed insegnandole a non averne paura, allora riusciremmo a traformarla in un amico, in un compagno di cammino e non un'ostacolo alla nostra crescita !!!
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